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Acta Vulnologica 2009 June;7(2):91-100
Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Progettazione e produzione di un sostituto cutaneo decellularizzato di derma omologo: risultati ottenuti dagli studi in vitro e preclinici
Bondioli E. 1, Benini A. 1, Carboni A. 1, D’Acunto C. 1, Frassetto A. 1, Orioli R. 1, Orlandi C. 1, Fini M. 2, Giavaresi G. 2, Torricelli P. 2, Rotini R. 3, Cerasoli S. 4, Cenacchi G. 5, Giardino R. 2, Melandri D. 1
1 Unità Operativa Centro Grandi Ustionati e Banca Regionale della Cute Emilia Romagna Ospedale M. Bufalini Azienda USL Cesena, Cesena, Italia 2 Laboratorio di Studi Preclinici Chirurgici Istituto Ortopedico Rizzoli (IOR), Bologna, Italia 3 Sezione “B” di Chirurgia Ortopedica Traumatologica Istituto Ortopedico Rizzoli (IOR), Bologna, Italia 4 Unità Operativa di Anatomia Patologica Ospedale M. Bufalini Azienda USL Cesena,Cesena, Italia 5 Laboratorio di Patologia e Diagnostica Subcellulare Dipartimento Clinico di Scienze Radiologiche e Istocitopatologiche Università degli Studi di Bologna, Bologna, Italia
Negli ultimi anni il mercato grazie all’ausilio delle moderne biotecnologie ha commercializzato molteplici sostituti cutanei di natura sintetica e/o biosintetica, utilizzati sempre più frequentemente per il trattamento di ferite “difficili”, come ulcere cutanee croniche a varia eziologia, patologie che incidono notevolmente sulla qualità di vita del paziente e comportano un elevato carico di risorse economiche a livello sanitario. Presso la Banca Regionale della Cute Emilia Romagna del Centro Grandi Ustionati della AUSL di Cesena è nato, in stretta sinergia con altri Laboratori di Ricerca, uno Studio mirato alla progettazione e produzione di un sostituto cutaneo decellularizzato unicamente biologico a partire da derma omologo di donatore multiorgano e/o multitessuto. La prima parte degli studi è stata orientata all’analisi strettamente biologica dello scaffold per valutare o meno la presenza di requisiti necessari richiesti ai fini di un futuro utilizzo clinico. Pertanto sono stati eseguiti studi in vitro ed ex-vivo con colture cellulari per dimostrare l’assenza delle componenti cellulari responsabili di un eventuale rigetto sul ricevente, l’integrità della struttura architettonica fibrosa e collagenica, la resistenza meccanica e la maneggevolezza del prodotto finito. Tali risultati sono stati quindi confrontati con i dati esistenti in letteratura inerenti altri prodotti commerciali della stessa origine e di origine animale. I dati ottenuti nella prima parte della sperimentazione si sono dimostrati incoraggianti, pertanto, in seguito ad autorizzazione Ministeriale, è stata eseguita una fase di studio preclinica sul modello animale, al fine di dimostrare la biocompatibilità del sostituto cutaneo dermico in termini di assenza di rigetto e assenza di reazioni infiammatorie post-operatorie. Gli studi ad oggi ottenuti sono molto promettenti e fanno sperare in un prossimo utilizzo clinico di questo sostituto cutaneo in ambito dermatologico per il trattamento di ulcere cutanee croniche e in altri ambiti come il settore ortopedico per la riparazione della cuffia dei rotatori della spalla.