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Acta Vulnologica 2008 March;6(1):19-24
Copyright © 2008 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
L’ingegneria dei tessuti: utilizzo in chirurgia plastica. Revisione della casistica dopo 10 anni di applicazione della metodica
Pierangeli M. 1, Astolfi M. 1, Marazzi M. 2, Ponzio I. 1, Bertani A. 1, Scalise A. 1
1 Unità Operativa Complessa di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva Università Politecnico delle Marche, Ancona 2 Struttura Semplice di Terapia Tissutale Ospedale Niguarda, Ca’ Granda, Milano
La bioingegneria offre un approccio rivoluzionario e innovativo, che applica le funzioni di progettazione e costruzione proprie dell’ingegneria all’ambito biologico: l’ingegneria tissutale è un settore della bioingegneria rivolto alla creazione di sostituti biologici in grado di mantenere, ripristinare o migliorare la struttura e le funzioni dei tessuti.
L’ingegneria tissutale rappresenta un nuovo approccio alla riparazione e ricostruzione di tessuti e organi danneggiati da una patologia, da un trauma, o in difetti congeniti. I vantaggi dell’uso di un tessuto umano prodotto con tecniche di coltura in vitro sono: sicurezza, efficacia del prodotto e disponibilità di materiale.
Il primo organo interamente ingegnerizzato, che è passato dalla fase sperimentale alla fase di trattamento sull’uomo, è stato la pelle, ed è stato utilizzato per il trattamento delle ustioni, delle ulcere cutanee, e di ferite di diversa profondità.
Negli ultimi 10 anni, presso la Clinica di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva di Ancona, sono stati trattati con impianto di tessuti autologhi bioingegnerizzati di fibroblasti e cheratinociti 177 pazienti suddivisi in 12 gruppi eziologici.
Vengono descritti i criteri di inclusione del protocollo di trattamento, si valutano le percentuali di guarigione e i tempi impiegati per ottenere la chiusura completa delle lesioni.