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ARTICOLI ORIGINALI   

Acta Phlebologica 2009 April;10(1):17-22

Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Risultati a lungo termine del trattamento laser endovenoso dei reflussi safenici e da perforanti in caso di ulcere venose

Magi G. 1, Agus GB. 2, Antonelli P. 1, Nardoianni V. 1, Sereni O. 1, Bavera PM. 2

1 Angiology and Vascular Surgery Center, S. Giuseppe Hospital, Arezzo, Italy 2 Section of Vascular Surgery and Angiology, Department of Specialist Surgical Sciences, University of Milan, Italy


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Obiettivo. L’insufficienza venosa cronica (IVC) con ulcere attive rimane un problema comune che sfida i migliori trattamenti conservativi oggi disponibili, le cui buone percentuali di successo nella cicatrizzazione non sono sempre stabilmente ottenute come dimostrano i risultati a lungo termine. Diversi studi viceversa, hanno enfatizzato come la maggioranza dei pazienti con ulcere venose potrebbe beneficiare della chirurgia. Pertanto la necessità di nuove tecniche chirurgiche meno invasive per ottenere risultati più efficacy e duraturi è sempre attuale. Riportiamo la più recente e vasta esperienza nel trattamento di ulcere praticata in due Centri IEWG (Italian Endovenous Working Group) con i risultati di un’analisi retrospettiva di pazienti randomizzati al trattamento laser endovenoso (ELT) della vena grande safena e/o di vene perforanti versus il trattamento standard con stripping o scleromousse, valutando alcuni aspetti di tecnica, tempi di cicatrizzazione e recidive d’ulcera.
Metodi. 560 pazienti consecutive con ulcere venose attive e “difficili” (ulcere senza miglioramenti dopo 4 settimane di trattamento medico con medicazioni e compressione), sono stati reclutati per lo studio tra il gennaio 2002 e il dicembre 2006. 280 sono stati randomizzati per l’ELT della vena safena e/o delle perforanti (gruppo A); 280 furono randomizzati per lo stripping e/o sezione delle perforanti (gruppo B; di questi, 20 sono stati trattati con scleromousse in alternativa all’intervento chirurgico).
Risultati. La prevalenza dei reflussi brevi da vene perforanti incontinent è stata elevata e comparabile dei due gruppi (42%). E’stato possibile effettuare controlli ritenuti validi per 226/280 nel gruppo A e 231/280 per il gruppo B. I tempi di guarigione complessivamente considerati risultano più brevi nel gruppo A; e rapportati ai tipi di reflusso risultano significamene più brevi solo nei pazienti del gruppo A per i reflussi brevi isolati, e lunghi/brevi associati rispetto agli omologhi del gruppo B. Non si rilevano invece differenze significative dei tempi di guarigione nei due gruppi di pazienti con reflussi lunghi safenici isolati. La percentuale di recidive complessive risulta più bassa nel gruppo A. La quasi totalità delle recidive, in entrambi i gruppi, si è avuta in pazienti che in partenza presentavano reflussi lunghi safenici e brevi da perforanti associati.
Conclusioni. Sulla base dei dati della nostra esperienza personale positiva con l’ELT, in particolare nei sottogruppi con reflusso corto da vene perforanti, con l’eliminazione del reflusso con minimo trauma chirurgico dato dal laser, si può considerare un buon esito nella cicatrizzazione della maggioranza di ulcere venose con IVC primaria, e riduzione delle recidive nell’arco di tre anni. Tuttavia il valore del medesimo trattamento sul solo reflusso lungo safenico non è ancora del tutto chiaro.

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