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Acta Phlebologica 2009 April;10(1):5-10
Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Crossectomia selettiva vs radicale della vena grande safena nell’insufficienza venosa primitiva: risultati a 5 anni
Mariani F., Bucalossi M., Mancini S., Mancini S.
Department of General Surgery, Siena University, Siena, Italy The Compression Therapy study Group (CTG) Colle Val d’Elsa, Siena, Italy
Obiettivo. L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare l’incidenza di recidive inguinali a 5 anni di follow-up, in due gruppi di pazienti sottoposti ad intervento chirurgico di crossectomia selettiva e radicale della vena grande safena (GSV), al fine di valutare l’importanza delle vene collaterali alla giunzione S-F nelle recidive inguinali. La chirurgia classica a livello del sistema venoso superficiale ha compiuto notevoli progressi, cosicchè il concetto “tradizionale” della crossectomia radicale (Babcock, 1907) è stato superato e sostituito dalla “nuova” tecnica selettiva, che può essere eseguita per via tradizionale o tramite nuove tecniche endovascolari.
Metodi. In questo studio prospettico, la casistica selezionata è costituita da 300 pazienti (220 di sesso femminile e 80 di sesso maschile, di età media 54 anni, range 25-77), CEAP 2-S/3 Ep As (2/3) Pr, sottoposti ad intervento chirurgico nel periodo di tempo compreso tra Gennaio 2002 e Dicembre 2006, scelti in maniera random e suddivisi in due gruppi (150 trattati con crossectomia selettiva e 150 con crossectomia radicale). Sono stati valutati 60 pazienti per anno. Tutti i pazienti sono stati sottoposti a crossectomia da parte dello stesso chirurgo in ciascun gruppo, in regime di day-surgery e in anestesia locale. Tutti questi pazienti sono stati sottoposti a visita clinica dell’apparato venoso e ad esame Doppler degli arti inferiori, da parte di un operatore indipendente, in diversi momenti dopo l’intervento chirurgico (il follow-up varia da 5 anni per i pazienti operati nel 2002 fino a 1 anno per quelli operati nel 2006).
Risultati. Nei 300 pazienti sottoposti a controllo Doppler, è stata riscontrata una recidiva inguinale (0,6%) nel gruppo sottoposto a crossectomia selettiva, mentre nel gruppo della crossectomia radicale ne sono state diagnosticate 14 (9,3%).
Conclusioni. Sulla base dell’esperienza clinica maturata in questi 300 pazienti, gli Autori concludono che la crossectomia selettiva interna, risparmiando le vene tributarie provenienti dalla parete addominale, congiunta all’opportuno trattamento dell’insufficienza delle vene safene, sia una terapia efficace, con risultati di indubbia validità dal punto di vista prognostico e in termini di tassi di recidiva inguinale a 5 anni.