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Acta Phlebologica 2003 December;4(3):87-93
Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Proposta di una nuova classificazione del linfedema degli arti: CEAP-L
Gasbarro V. 1, Cataldi A. 2
1 Unità Operativa di Chirurgia Vascolare, Dipartimento di Chirurgia, Anestesia e Radiologia, Arcispedale S. Anna, Università degli Studi di Ferrara, Ferrara; 2 Dipartimento di Chirurgia Generale e Vascolare, Ospedale del Delta, Lagosanto, Ferrara
Esiste da tempo la necessità di disporre di un metodo classificativo del linfedema che possa raccogliere una serie di informazioni fondamentali sull’entità e sulla evoluzione clinica della malattia utilizzando un linguaggio comune e di facile applicabilità clinica.
Viene proposta una nuova classificazione per il linfedema degli arti che si ispira alla CEAP per l’insufficienza venosa cronica degli arti infeiori. La classificazione ripercorre l’acronimo CEAP (clinica, eziologica, anatomica, fisiopatologica) aggiungendo la lettera L per sottolineare l’aspetto Linfedema.
La classificazione, già valutata in 2 anni di attività presso l’U.O. di Chirurgia Vascolare di Ferrara, è attualmente sottoposta al vaglio di un gruppo di lavoro intersocietario che coinvolge varie associazioni scientifiche italiane.
La classificazione clinica è basata sul segno maggiormente obiettivabile in questi pazienti, ovvero l’edema, e, in base al suo comportamento, si definiscono 5 classi.
L’aspetto eziologico considera 2 tipi di alterazioni del sistema linfatico: congenite e acquisite o secondarie.
L’aspetto anatomico ha lo scopo di precisare le strutture anatomiche coinvolte nella malattia.
I momenti fisiopatologici salienti alla base del linfedema sono raccolti in 5 gruppi: agenesia o ipoplasia (assenza strumentale di linfatici o scarsa rappresentazione), iperplasia (maggiore rappresentazione di linfatici): in questo caso, si associa spesso una patologia da reflusso valvolare; ostruzione (da parassiti, neoplasie, post-chirurgia, postradioterapia); reflusso (patologia primitiva valvolare); sovraccarico (equivalente al deficit dinamico secondo Foldi).
La proposta della classificazione CEAP-L del linfedema permetterà di inquadrare pazienti con sigle definite che creeranno le condizioni per un miglior confronto clinico e permetteranno di studiare questi pazienti in gruppi statistici ben definiti e non in stadi evolutivi che comprendono molti aspetti sotto una sola classe.