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AGGIORNAMENTI IN OTORINOLARINGOLOGIA NEL 2011
Otorinolaringologia 2011 December;61(4):111-26
Copyright © 2011 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
La malattia di Ménière: dalla terapia farmacologica alla chirurgia
Espinosa-Sanchez J. M. 1, 2, Lopez-Escamez J. A. 1, 3
1 Otology and Neurotology Group CTS495, Genomics and Oncologic Investigation Center, Pfizer Universty of Granada, Granada, Spain 2 Department of Otolaryngology, Hospital San Agustín, Linares, Jaén, Spain. 3 Department of Otolaryngology, Poniente Hospital, El Ejido, Almería, Spain
La malattia di Ménière (Ménière’s disease, MD) è un disturbo dell’orecchio interno di eziologia ignota caratterizzato da vertigini ricorrenti, ipoacusia neurosensoriale, acufeni e sensazione di orecchio ovattato. Scopo del trattamento è ridurre la frequenza e la durata degli episodi di vertigine, mentre non esiste terapia in grado di prevenire la progressione dell’ipoacusia o l’estensione bilaterale della malattia. In questo articolo prendiamo in considerazione il trattamento della MD, che comprende farmaci finalizzati al controllo delle crisi vertiginose. Il trattamento di base prevede un cambiamento nelle abitudini di vita volto a prevenire il ripetersi degli episodi di vertigine, ma sono indicate anche diverse possibilità terapeutiche tra cui betaistina, diuretici, steroidi per via sistemica e somministrazione intratimpanica di gentamicina e steroidi. L’indicazione chirurgica per la MD deve essere personalizzata e limitata ai casi di fallimento delle terapie mediche. Le tecniche chirurgiche utilizzate comprendono decompressione del sacco endolinfatico, labirintectomia, neurectomia vestibolare e impianto cocleare. Sono citati anche alcuni dispositivi che applicano una pressione o raggi laser alla membrana timpanica, ma la maggior parte di essi non sono supportati da un livello di evidenza sufficiente a raccomandarli. L’articolo presenta le linee guida generali e un approccio graduale finalizzato a un trattamento conservativo nei pazienti con MD. Infine, sono brevemente descritte nuove prospettive terapeutiche attualmente oggetto di studio, tra cui la somministrazione di nanoparticelle contenenti fattori neurotrofici e l’approccio basato su cellule staminali.