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REVIEW   

Otorinolaringologia 2009 June;59(2):97-105

Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Inglese

Una review sulla chirurgia ipofisaria minimamente invasiva: l’evoluzione dalla chirurgia massimamente invasiva a quella minimamente invasiva

Ebert C. S., Senior B. A.

Division of Rhinology, Allergy, and Sinus Surgery Department of Otolaryngology-Head and Neck Surgery University of North Carolina at Chapel Hill Chapel Hill, NC, USA


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Negli ultimi 100 anni sono state descritte diverse procedure chirurgiche per aggredire l’ipofisi. Quando analizziamo l’attuale ritorno della chirurgia ipofisaria per via nasale, è importante rivedere lo sviluppo storico ed anatomico del pensiero, che ha portato agli attuali progressi tecnologici e al miglioramento dell’assistenza al paziente. Con l’unione dell’endoscopio con l’approccio trans-sfenoidale, abbiamo assistito alla diminuzione dei tempi operatori, alla diminuita perdita di sangue, alla migliorata differenziazione tra tessuto normale e tumorale, alla miglior visualizzazione delle strutture intra- e para-sellari, alla minor durata della degenza ospedaliera, alla maggiore soddisfazione da parte del paziente e alla diminuita necessità del tamponamento nasale. Inoltre, questa unione ha fatto sì che gli otorinolaringoiatri e i neurochirurghi formassero un team magico, aiutandosi a sviluppare nuovi concetti quali l’asportazione extracapsulare del tumore o le nuove vie per esplorare la sede tumorale ed ottimizzare l’asportazione del tumore, con visioni angolate e l’idroscopia. La continua innovazione chirurgica e i progressi tecnologici continueranno a consentire a chi si occupa di chirurgia otorinolaringoiatria e di neurochirurgia di spingere la chirurgia minimamente invasiva oltre la sella turcica, verso altre regioni della fossa anteriore, media e posteriore.

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