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Otorinolaringologia 2008 March;58(1):41-50
Copyright © 2008 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Trattamento delle riniti allergiche con gli antileucotrienici
Rovati G. E., Capra V.
Laboratory of Molecular Pharmacology Section of Eicosanoid Pharmacology Department of Pharmacological Sciences University of Milan, Milan, Italy
Gli antagonisti recettoriali dei cisteinil-leucotrieni (leukotriene receptor antagonists, LTRA) sono da tempo utilizzati nella terapia di alcune forme di asma. Infatti, i cisteinil-leucotrieni (cisteinil-LT), potenti mediatori lipidici derivati dal metabolismo ossidativo dell’acido arachidonico e sintetizzati in risposta a diversi stimoli infiammatori e immunologici, sono noti essere coinvolti nella fisiopatologia dell’asma. Diversi studi a livello molecolare e clinico testimoniano il ruolo dei cisteinil-LT e dei loro recettori, anche nella rinite allergica, dove contribuiscono all’allergia nasale aumentando il flusso ematico, le resistenze aeree, la secrezione mucosa e la congestione. Considerando che i LT giocano un ruolo decisivo nella patogenesi di entrambe queste malattie delle vie aeree, un approccio terapeutico comune sembrerebbe logico. Il potenziale terapeutico degli LTRA nella rinite allergica è stato quindi valutato da una serie di studi clinici che ne hanno dimostrato l’efficacia e la sicurezza. Gli LTRA, pertanto, rappresentano un’efficace opzione terapeutica per i pazienti affetti da rinite allergica e sono generalmente utilizzati come terapia aggiuntiva in pazienti che non presentano una risposta adeguata a un antistaminico, a un corticosteroide per via nasale, o a entrambi. Inoltre, gli LTRA risultano efficaci in un gran numero di pazienti che, in concomitanza alla rinite allergica, soffrono anche di asma. Tuttavia, nonostante i risultati incoraggianti, il ruolo degli LTRA nella terapia della rinite allergica non è ancora completamente definito, e i corticosteroidi inalatori sono tuttora considerati la terapia di prima scelta. È probabile, però, che i futuri sviluppi nella farmacogenetica possano consentirne un utilizzo più mirato, dal momento che è ormai largamente riconosciuto che profili genetici differenti riflettano risposte diverse agli LTRA. Ad oggi, purtroppo, non è ancora possibile identificare pazienti con una malattia “dipendente” da LT e, pertanto, predire individui che rispondano o che non rispondano agli LTRA se non sulla base di un loro utilizzo in terapia.