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ADATTAMENTO ALLE VESTIBOLOPATIE
Otorinolaringologia 2005 September;55(3):147-53
Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
L’adattamento alle vestibolopatie
Guidetti G.
Servizio di Audio-Vestibologia e Rieducazione Vestibolare Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena, Modena
Il sistema dell’equilibrio può essere alterato da cambiamenti degli inputs periferici o delle attività del SNC o degli outputs motori. L’adattamento dell’organismo alle nuove condizioni richiede diversi meccanismi centrali che comprendono: una variazione del valore attribuito alle diverse informazioni estero e propriocettive (ricalibrazione), la creazione di nuovi modelli e programmi di risposta (nuova strategia comportamentale), lo stoccaggio sia della nuova esperienza sensoriale che di quella emozionale relativa (memorizzazione e adattamento psicologico). I meccanismi di adattamento funzionale sono simili a quelli di apprendimento sensitivo-motorio con il coinvolgimento della memoria procedurale (procedural memory). Devono essere pertanto mantenuti attraverso processi attivi e possono essere molto differenti da un soggetto all’altro. Nonostante la grande plasticità del sistema deputato all’equilibrio l’adattamento a una vestibolopatia non è mai totale. Permangono una serie di disfunzioni che rappresentano una sorta di cicatrice vestibolare che può essere documentata con tecniche adeguate. Il coinvolgimento dei circuiti libici, ad esempio, provoca, una variazione della memoria topokinetica, delle funzioni di orientamento e dell’affettività. I fattori che possono interferir con i processi di adattamento sono: la stabilità della lesione, eventuali patologie del SNC, lo stato psichico, l’età, il tipo di vita, i farmaci, lo stato dell’apparato motorio, patologie a agli apparati compensatori o intercorrenti. Nella scelta terapeutica occorre tener conto di tutti questi fattori ed utilizzare sostanze nootrope, come il piracetam, in grado di accelerare i meccanismi fisiologici di adattamento alla lesione vestibolare grazie alla capacità di favorire sia i processi di plasticità neuronale che quelli cognitivi.