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ARTICOLI ORIGINALI   

Otorinolaringologia 2001 December;51(4):151-4

Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA

lingua: Italiano

Variazioni delle emissioni otoacustiche e dei prodotti di distorsione in rapporto al sesso

Canale A., Lacilla M., Giordano L., Cavalot A. L., Ferrero V., Albera R.

Università degli Studi - Torino II Clinica ORL - Dipartimento di Fisiopatologia Clinica


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Obiettivo. La misurazione delle emissioni otoacustiche (OAEs) è diventata un metodo consolidato per la valutazione dell’udito sia nello screening dell’ipoacusia congenita che nella diagnostica delle patologie cocleari dell’adulto. Un dato emerso da precedenti studi è che il comportamento delle varie tipologie di OAEs è diverso in funzione del sesso. Scopo dello studio è valutare la differenza nel sesso femminile e maschile delle emissioni otoacustiche spontanee (SOAEs), delle transitorie (TOAEs), e dei prodotti di distorsione (DPOAEs).
Metodi. Lo studio di tipo comparativo è stato condotto su 20 soggetti di sesso femminile e 20 soggetti di sesso maschile, di età compresa fra i 20 e 40 anni. Tutti i soggetti sono stati sottoposti ai più comuni esami audiologici per escludere patologie auricolari. Lo studio delle SOAEs e delle TOAEs è stato condotto con il sistema ILO 88; nel caso delle SOAEs la valutazione è stata eseguita sulla presenza o assenza dell’emissione otoacustica, sulla sua frequenza e sulla sua ampiezza. Per le TOAEs l’analisi è stata eseguita sul solo parametro intensità dell’otoemissione. Lo studio delle DPOAEs è stato condotto con ILO 92 e la valutazione dei dati è stata eseguita sull’ampiezza dei prodotti di distorsione con frequenza 2f1-f2.
Risultati. Per quanto attiene le SOAEs, esse sono state registrate nel 60% dei pazienti di sesso femminile e nel 65% di quelli di sesso maschile, con un’ampiezza media tendenzialmente maggiore nelle femmine in modo non statisticamente significativo e con un intervallo di frequenza coincidente. Anche per le TOAEs e le DPOAEs si sono generalmente rilevati valori di ampiezza maggiori nel sesso femminile risultati però statisticamente significativi solo nei prodotti di distorsione registrati a valori di f2 pari a 3300 e 4100 Hz. Dallo studio sono inoltre emersi valori di soglia audiometrica più elevati nei soggetti di sesso maschile, pur sempre nei limiti di norma, risultati significativi al di sopra dei 2000 Hz.
Conclusioni. I dati raccolti sembrerebbero escludere un differente comportamento delle emissioni otoacustiche tra i due sessi correlato a fattori anatomici o funzionali dell’orecchio esterno, medio e interno. L’unica differenza significativa ottenuta con le più sensibili emissioni otoacustiche, le DPOAEs, sembra essere giustificata da una soglia audiometrica migliore nei soggetti di sesso femminile, in accordo con i dati epidemiologici.

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