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Otorinolaringologia 1998 December;48(4):161-4
Copyright © 2000 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Ipoacusia grave-profonda in rapporto ai fattori di rischio neonatali. Nostra esperienza in 250 neonati a rischio
Molteni G., Colombo L., Tagliabue A.
Azienda Ospedaliera «S. Anna» - Como Divisione ORL (Primario: Prof. R. Spinelli)
Obiettivo. È importante identificare precocemente i difetti uditivi del bambino, possibilmente entro il primo anno di vita. Una mancata diagnosi precoce può comportare l’impossibilità all’acquisizione del linguaggio parlato e gravi conseguenze sullo sviluppo psico-intellettivo.
Metodi. Gli Autori riportano il protocollo diagnostico adottato per la diagnosi precoce di ipoacusia nei neonati a rischio secondo la classificazione del Joint Committee on Infant Hearing. Presentano la casistica degli ultimi quattro anni realizzata dalla collaborazione tra la Divisione di Neonatologia e la Divisione di Otorinolaringologia dell’Azienda ospedaliera «S. Anna» di Como.
Sono stati esaminati 250 bambini nati a rischio riscontrando nove casi di ipoacusia grave-profonda (3,6%).
Risultati e conclusioni. L’analisi dei dati ottenuti ha dimostrato che la maggior incidenza di ipoacusia grave profonda, in rapporto ai vari fattori di rischio, si è riscontrata per le malattie del gruppo TORCHS (il 25% dei bambini interessati da queste patologie presentano ipoacusia grave-profonda). Seguono nell’ordine i nati con alterazioni cromosomiche (il 20% presentano ipoacusia); i nati con anomalie cranio-facciali (il 16,66% presentano ipoacusia); i nati con valori di bilirubinemia tali da porre indicazione all’exanguotrasfusione (il 13,38% presentano ipoacusia); i nati sottoposti a ventilazione assistita (il 4,39% presentano ipoacusia); i nati pretermine, con età gestazionale inferiore alla 32a settimana, (il 2,52% presentano ipoacusia) ed i nati con peso inferiore ai 1.500 g (il 2,43% presentano ipoacusia).