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Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia 2009 June;144(3):287-96
Copyright © 2009 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Cellule staminali, melanoma e cellule staminali cancerose: il buono, il cattivo e il demonio?
Menaa F. 1, Houben R. 1, Eyrich M. 2, Broecker E. B. 1, Becker J. C. 1, Wischhusen J. 3
1 Department of Dermatology and Dermato-Oncology University of Wuerzburg, School of Medicine Wuerzburg, Germany 2 Department of Pediatrics and Stem cell transplantation University of Wuerzburg, School of Medicine Wuerzburg, Germany 3 Department for Obstetrics and Gynecology Interdisciplinary Center for Clinical Research University of Wuerzburg, School of Medicine Wuerzburg, Germany
La maggior parte dei tumori sono formati da popolazioni cellulari morfologicamente eterogenee. Questa osservazione può parzialmente essere spiegata dalla coesistenza di sottocloni geneticamente diversi che si espandono attraverso mutazioni somatiche indipendenti e/o come risultato del processo differenziativo nel microambiente tumorale, e ciò implica anche che il tumore può essere formato da “simil-cellule staminali” indifferenziate definite anche come “cellule staminali cancerose” o “cellule promuoventi il cancro”. Si pensa che queste cellule costituiscano una o più raramente diverse sottopopolazioni in un dato tumore e che sarebbero fortemente responsabili dell’inizio dello sviluppo tumorale e della sua crescita, così come delle metastasi e delle recidive dopo terapia citoriduttiva. Tuttavia, mentre il concetto di cellule staminali cancerose è stato definito per la prima volta negli anni 60 relativamente alla leucemia mieloide umana, esso è stato esteso solo in seguito ad altri tumori solidi quali il cancro della mammella o il cancro cerebrale e, più recentemente, al melanoma. Di conseguenza, al momento non è chiaro quale ruolo giochi una popolazione sufficientemente caratterizzata di cellule staminali nella promozione e progressione del melanoma. Gli autori rivedono il modello emergente delle cellule staminali nel melanoma e discutono le implicazioni biologiche e terapeutiche del modello.