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Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia 2007 June;142(3):223-8
Copyright © 2007 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
Neoplasie cutanee osservate in una popolazione HIV positiva in un periodo di 12 anni
Calista D.
Unit of Dermatology, “M. Bufalini” Hospital, Cesena, Italy
Obiettivo. L’introduzione degli inibitori delle proteasi antiretrovirali ha radicalmente modificato il corso della malattia da HIV migliorando la qualità e l’aspettativa di vita dei pazienti sieropositivi. Tuttavia, il lato oscuro di tale successo è caratterizzato dagli effetti indesiderati di una prolungata immunosoppressione e dal conseguente aumentato rischio di contrarre una neoplasia. Abbiamo condotto uno studio al fine di definire lo spettro delle neoplasie cutanee in una popolazione di soggetti con malattia da HIV residenti in Romagna.
Metodi. Nel periodo compreso fra gennaio 1994 e dicembre 2005 abbiamo esaminato retrospettivamente una popolazione di circa 2 012 individui HIV positivi, selezionando i soggetti ai quali era stata diagnosticata una neoplasia cutanea, ad esclusione del sarcoma di Kaposi. Di ciascun paziente è stato considerato: il genere, l’età e le modalità di contagio dell’HIV, l’età, la sede, l’istotipo, l’evoluzione clinica e lo stato immunologico al momento della diagnosi della neoplasia cutanea.
Risultati. Fra i 2012 pazienti, 26 soggetti hanno sviluppato almeno 1 neoplasia cutanea. In particolare: 7 pazienti hanno sviluppato 9 carcinomi basocellulari; 8 pazienti 11 carcinomi spinocellulari; 7 hanno subito la diagnosi di un melanoma cutaneo, 3 di un mordo di Bowen ed in 1 caso è stata diagnosticata una eritroplasia di Queyrat. Il rapporto fra carcinomi basocellulari e spinocellulari è stato di 0,6:1, valore assai lontano dal 10:1 ordinariamente rilevato nella popolazione di individui immunocompetenti.
Conclusioni. 1) La popolazione HIV positiva ha mostrato una maggiore suscettibilità nel contrarre il carcinoma spinocellulare rispetto al carcinoma basocellulare; 2) soggetti HIV positivi che hanno contratto il virus attraverso rapporti omosessuali sembrano avere una maggiore suscettibilità per il melanoma rispetto a chi ha contratto l’infezione mediante rapporti eterosessuali o lo scambio di siringhe infette; infine 3) non sono state osservate differenze significative per quanto riguarda l’aggressività locale o sistemica delle neoplasie dermatologiche nei pazienti immunocompromessi per malattia da HIV.