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Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia 2003 December;138(6):525-8
Copyright © 2003 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Italiano
Epidemiologia della sifilide nell’area milanese (1954-2002)
Alessi G., Ghislanzoni M., Bernardi C., Cusini M., Carminati G.
Istituto di Scienze Dermatologiche IRCCS Ospedale Maggiore Università degli Studi di Milano, Milano
Dal 1954 e fino alla metà degli anni 80 la sifilide è stata di osservazione abbastanza frequente nell’area milanese con 3 picchi di massima incidenza nel 1961, nel 1967-69 e nel 1983-84, il 1° conseguente all’abolizione del controllo sanitario sulla prostituzione, il 2° legato alla massiccia immigrazione dal Sud di uomini soli in seguito a modifiche intervenute nei contratti di lavoro e il 3° dovuto, almeno in parte, alla maggior libertà nei rapporti sessuali per l’introduzione della pillola e per la falsa opinione che le malattie veneree fossero un problema del passato. In seguito e fino al 2000, con la presa di coscienza del grave pericolo rappresentato dall’AIDS, la sifilide è divenuta nella nostra città una malattia sempre più rara, ma dalla 2° metà del 2001 l’andamento epidemiologico è nuovamente cambiato. Sono infatti ricomparse le forme primarie e secondarie e non sono più eccezionali le reinfezioni sintomatiche. Questo inaspettato incremento casistico ha riguardato peraltro quasi esclusivamente i maschi omosessuali e sembrerebbe dovuto a una ripresa dei comportamenti a rischio in questa particolare popolazione. Tale fatto è dimostrato dal recente ritorno in auge delle «dark rooms», dove si pratica sesso multiplo e non protetto, probabilmente per una minor attenzione al problema AIDS legata al successo della terapia HAART.