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Giornale Italiano di Dermatologia e Venereologia 1998 April;133(2):79-85
Copyright © 1998 EDIZIONI MINERVA MEDICA
lingua: Inglese
L’acido azelaico nel trattamento locale di lesioni palpebrali da melanoma in situ (lentigo maligna) e da melanoma in situ in stadio invasivo. Esperienza di 4 casi
Nazzaro-Porro M. 1, Zina G. 2, Breathnach A. S. 3, Bernengo M. 1, Passi S. 4, Picardo M. 1, Balus L. 1, De Luca C. 4
1 Istituto Dermatologico S. Gallicano, Rome; 2 Clinica Dermatologica dell’Università, Turin; 3 Division of Physiology, and Institute of Dermatology, UMDS, St. Thomas’ Hospital Campus, London, U.K.; 4 Centro Invecchiamento Cellulare, Istituto Dermopatico dell’Immacolata, Rome
È stato dimostrato che l’acido azelaico possiede sia in vivo che in vitro attività antiproliferativa e citotossicità, sia su melanociti iperattivi che maligni. In questo lavoro descri-viamo gli effetti benefici della terapia topica con acido azelaico su quattro lesioni del viso, per le quali la terapia chirurgica non era consigliabile o attuabile. Due casi sono di melanoma in situ, esteso anche alla palpebra inferiore. In uno dei due, si è ottenuta la completa regressione della lesione, mantenuta poi per 6 anni. Nell’altro, l’area complessiva della lesione è stata considerevolmente ridotta, permettendo la escissione completa di piccole recidive, senza ulteriori recidive per più di 9 anni: questo caso illustra l’utilità dell’acido azelaico come adiuvante della terapia chirurgica, nella riduzione dell’area complessiva da asportare. Gli altri due casi descritti sono di melanoma in situ progredito verso melanoma maligno invasivo, in cui è stata ottenuta la completa regressione clinica della lesione, in un caso fino a 5 anni. Il trattamento in questi ultimi casi è stato essenzialmente palliativo, con probabile prolungamento della vita in un caso e, certamente, miglioramento della qualità della vita nel periodo di sopravvivenza per entrambi i casi. Sulla base dei risultati ottenuti Si può ipotizzare che, in futuri casi clinici simili, nuove formulazioni per l’applicazione topica, eventualmente associate alla somministrazione orale o anche sistemica, potrebbero indurre l’aumento della concentra-zione locale di acido azelaico nel sito della lesione con conseguente riduzione del tempo di trattamento.