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CONTRIBUTI SULLE NUOVE TECNOLOGIE E LA ROBOTICA IN MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA
MR Giornale Italiano di Medicina Riabilitativa 2011 February;25(1):34-44
Copyright © 2011 EDIZIONI MINERVA MEDICA
language: Italian
La riabilitazione neuromotoria assistita da robot: revisione sistematica della letteratura
Barosio E. C. 1, Colombo R. 2, 3, Ciocca M. E. 3, Pistarini C. 3
1 Scuola di Specializzazione in Medicina Fisica e Riabilitazione, Università degli Studi di Pavia, Pavia, Italia 2 IRCCS Fondazione S. Maugeri, Istituto Scientifico di Veruno, Veruno, Italia 3 IRCCS Fondazione S. Maugeri, Istituto Scientifico di Pavia, Pavia, Italia
Obiettivo. L’impiego di dispositivi robotici in riabilitazione è documentato fin dai primi anni novanta,
e negli ultimi anni è andato diffondendosi supportato da numerose evidenze scientifiche
che dimostrano come il recupero della funzionalità motoria sia sensibile ad un tipo di approccio
terapeutico ripetitivo e compito specifico. E’ stata condotta una revisione sistematica della letteratura
esistente sull’applicazione dei dispositivi robotici in ambito riabilitativo allo scopo di valutare
l’impatto e l’efficacia terapeutica del loro utilizzo.
Metodi. La ricerca degli articoli è stata effettuata inserendo specifiche parole chiave in diversi motori
di ricerca (MedLine, Embase, Google Scholar); sono stati presi in considerazione tutti i lavori
pubblicati fino al 2010. I risultati raccolti sono stati successivamente suddivisi in base al distretto
anatomico (arti superiore e inferiori) e alla patologia clinica di interesse.
Risultati. L’impiego di strumenti tecnologici è prevalentemente finalizzato a facilitare il recupero
funzionale dell’arto paretico in persone colpite da ictus, anche se non mancano evidenze sul trattamento
robot-assistito di pazienti con paralisi celebrale infantile, sclerosi multipla e danni alla spina
dorsale. I soggetti sottoposti a trattamento robotico mostrano generalmente risultati promettenti per
quanto riguarda il recupero motorio, mentre non sempre si osservano miglioramenti significativi nel
recupero funzionale dell’arto superiore e della deambulazione. Nella stesura della review sono
emerse alcune difficoltà legate principalmente a specifiche questioni metodologiche che limitano
la trasferibilità dei risultati degli studi, e a problemi di ordine pratico nell’utilizzo dei dispositivi che
non favoriscono un uso estensivo della robotica.
Conclusioni. La riabilitazione robot-assistita sembra ad oggi aprire nuovi e interessanti scenari
nel trattamento di pazienti colpiti da diverse patologie neuromotorie. Essa non vuole sostituire la
relazione terapeutica basata sull’interazione tra paziente e fisioterapista, ma va considerata uno
strumento aggiuntivo per integrare e potenziare l’attività di riabilitazione. La sua efficacia da un
punto di vista funzionale e la conoscenza approfondita dei meccanismi attraverso cui agisce restano
ad oggi problemi aperti. È pertanto auspicabile che tali fattori critici, di interesse comune per
clinici e ricercatori, diventino oggetto di studio approfondito al fine di ottimizzarne l’applicazione
nell’ambito del programma riabilitativo.