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ARTICOLI ORIGINALI
MR Giornale Italiano di Medicina Riabilitativa 2010 June;24(3):43-5
Copyright © 2011 EDIZIONI MINERVA MEDICA
language: Italian
Analisi di un questionario sulla comunicazione e relazione con soggetti in Stato Vegetativo Protratto (SVP) o Minimally Conscious State (MCS)
Avesani R. 1, Khan Sefid M. 1, Capuzzo F. 2, Lazzaretti M. 1, Mainente M. 1
1 Dipartimento di Riabilitazione Ospedale Sacro Cuore-Don Calabria, Negrar, Verona, Italia 2 Dipartimento di riabilitazione- Università degli Studi di Padova; Italia
Obiettivo. Lo scopo del lavoro che presentiamo è la valutazione da parte dei caregivers (familiari e non) del livello di relazione e comunicazione con persone in S.V.P. (stato vegetativo prolungato) o in M.C.S. (minimally conscious state).
Metodi. È stato fornito ai caregivers di 84 pazienti un questionario a scelta multipla composto da 30 items tesi ad indagare il grado e la forma della loro comunicazione. Gli 84 pazienti sono stati reclutati quasi tutti tra quelli degenti in strutture specializzate.
Risultati. Il campione è composto da 57 maschi e 27 femmine; l’età media è di 54,03 anni; l’eziologia è anossica in 13 pazienti, vascolare in 39, traumatica in 32; l’intervallo medio tra l’evento acuto e il momento della rilevazione è di 3,93 anni (range: 0,1-21,9 anni).
Conclusioni. Dalle risposte al questionario sono emersi i seguenti elementi: la maggior parte dei caregivers dedica più di un’ora alla comunicazione con il paziente; le attività di cura, igiene e trasferimenti sono momenti privilegiati per comunicare; la relazione dal momento della dimissione ospedaliera a quello della compilazione del questionario è nella maggior parte dei casi migliorata e in alcuni molto migliorata. Per quanto attiene il significato della comunicazione e relazione tra caregiver
e paziente, la larga maggioranza degli intervistati attribuisce alla comunicazione un modo per far sentire l’altro vivo. Tra le emozioni che il caregiver asserisce di cogliere, prevalenti sono sofferenza, tristezza, serenità e affetto. Dal questionario traspare un forte coinvolgimento del caregiver nella ricerca di un contatto con i propri cari. Probabilmente, in assenza di miglioramenti funzionali, impossibili in disabilità così rilevanti, viene affinato il canale della relazione emotiva come unico possibile aggancio con la persona in S.V.P. o in M.C.S.