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ARTICOLI ORIGINALI
MR Giornale Italiano di Medicina Riabilitativa 2010 June;24(3):36-42
Copyright © 2011 EDIZIONI MINERVA MEDICA
language: Italian
Il contributo del team riabilitativo nella diagnosi di idrocefalo post-emorragico e relativa indicazione al trattamento di shunt
Colli G., Lombardi F., Brianti R., Vezzosi G.
Riabilitazione Intensiva Neurologica, Ospedale di Correggio, AUSL RE, Reggio Emilia, Italia
Obiettivo. L’idrocefalo post-emorragico è una possibile complicanza di emorragia subaracnoidea o intraventricolare di origine post-traumatica o spontanea.Tale complicanza si associa a prognosi riabilitativa sfavorevole certa e ad un’amplificazione delle lesioni primarie a carico della sostanza bianca a meno che non si intervenga tempestivamente con un intervento di derivazione ventricolo-peritoneale.
Metodi. Con lo scopo di verificare i criteri che guidano le scelte dei neurochirurghi e di valutare l’andamento dei pazienti operati di shunt è stata eseguita un’analisi retrospettiva di 20 pazienti con diagnosi di idrocefalo probabile ricoverati dal 2000 al 2005 presso il reparto di riabilitazione intensiva neurologica dell’ospedale di Correggio (RE) e trattati con
derivazione ventricolare. Questo studio ha mostrato un’importante variabilità di gestione clinica dell’idrocefalo in
termini di tempi tra evento acuto e diagnosi di idrocefalo, tra evento acuto e intervento di derivazione e tra intervento e valutazione clinica e radiologica dei risultati, evidenziando come spesso la gestione di questi pazienti è affidata alla scelta autoreferenziale del singolo neurochirurgo piuttosto che basata su percorsi condivisi.
Risultati. L’osservazione degli indicatori di esito utilizzati (condizione clinica, punteggio FIM e valutazione TAC) evidenzia una netta spaccatura tra pazienti con idrocefalo dovuto ad emorragia cerebrale spontanea e pazienti con idrocefalo causato da emorragia di origine post-raumatica. Ciò porta a ritenere che la popolazione dei pazienti con idrocefalo postemorragico
non sia omogenea: l’alterazione della circolazione liquorale può infatti essere isolata oppure associata a lesioni cerebrali primarie o secondarie pre-esistenti. Tale distinzione va tenuta presente in sede di valutazione degli outcomes post intervento di derivazione.
Conclusioni. Ritenendo che sia indispensabile definire un percorso diagnostico, terapeutico e di valutazione clinica e radiologica condivisibile tra riabilitatori, neurochirurghi e famigliari proponiamo un algoritmo decisionale per la gestione dell’idrocefalo post-emorragico.